29 marzo 2011

Poesia prima di andare a letto

Con i mass media – televisione, internet, mail, msn, twitter, facebook e chi più ne ha più ne metta – è normale chiedersi che fine farà la letteratura, ma soprattutto la poesia.
Insomma che fine hanno fatto i generi letterari più tradizionali ?
Ma prima di rispondere a questa domanda è necessario definire cos’è la poesia.
Secondo l’opinione pubblica è un modo per esprimere emozioni. E chi meglio si può esprimere con la scrittura che un balbuziente? Infatti se andiamo a vedere – Esopo, Virgilio, Alessandro Manzoni e molti altri: balbettavano …
Perché è l’unico modo con cui possono esprimersi apertamente e col quale vengono presi sul serio.
Non a caso, come dice Gramellini, la poesia viene considerata un antidepressivo e l’unica via per essere ascoltati …
Ma prima di tutto dobbiamo fermaci a riflettere … Chi è che quando ha un pensiero, prende carta e penna e lo scrive sul suo diario? Ma soprattutto, chi è che ha ancora un diario? Tutto questo, ora, è sostituito da facebook.

Gli unici degni di essere poeti – sempre secondo Gramellini – e quindi di prendere carta e penna e di avere un diario, sono i bambini; gli unici degni di essere, conseguentemente, filosofi. Sì, perché la filosofia e la poesia corrono sullo stesso binario: guardano il mondo con meraviglia!
Questo pensiero va a mescolarsi a quello di Cucchi, secondo cui anche la generazione degli anni ‘70 sono degni di tale ruolo nella società. In quanto è vissuta mentre i mass media iniziavano a ‘manipolare’ il mondo e invece di appropriarsi della nuova mentalità, ha conservato quella vecchia, con cui è cresciuta.

Ma perché, a tutto il resto della società non piace la poesia? Perché non viene letta come diletto, prima di andare a letto?
Per lo stesso motivo per cui le persone non leggono, perché sin dall’inizio viene imposto. Così la poesia. Viene introdotta come disciplina scolastica, quindi un obbligo. E dopo verrà ricordata semplicemente perché alle elementari le maestre dicevano di impararla a memoria; e alle superiori di interpretarla.
Viene ricordata come un brutto ricordo.
E su questo pensiero dobbiamo porre l’attenzione. Perché la risposta a “perché la poesia non interessa nessuno, o quasi?” sta qui. Nascosta, ma c’è!
Se ci domandiamo “Cos’è che sta alla base della società, del buon cittadino e della poesia?”, la risposta sta tutta qui, ed è: la formazione, e il modo in cui viene introdotta nella vita dei piccoli cittadini.
Perché la maggior parte delle cose si coltiva sin da piccoli, o comunque da giovani.

Concludendo – non potendo eliminare l’esistenza di facebook & co, perché pare che non se ne possa fare a meno – non ci resta che sperare! Sperare che una parte di quei piccoli cittadini che impara a memoria le poesie abbia un buon ricordo di essa e che quindi la coltivi nel futuro, anche quando non sarà un obbligo.
O sperare che ci sia una rivoluzione nel sistema dell’insegnamento, ma questa è un’altra storia …